| Se una tavola ben apparecchiata è la degna cornice di un  buon pasto, una sapiente scelta dei vini da abbinare alle diverse portate è  essenziale per esaltarne profumi e sapori. Del resto ci sono vini il cui aroma,  bouquet per quelli invecchiati, si apprezza di più e si valorizza in  abbinamento con determinate pietanze. Tuttavia, fatta eccezione per pranzi molto formali o menu  particolarmente elaborati, la regola che prevedeva un vino diverso per ogni  portata non è più molto in auge. Nella maggior parte delle occasioni si tende a  servire un buon vino da tutto pasto o, tuttalpiù, un vino per ogni gruppo di  portate.
 Affinché il vino sia da tutti ben tollerato, è importante  ricordare che i vini vanno serviti nella giusta successione: spumante, bianco  leggero, bianco, rosato, rosso leggero, rosso corposo e nobile, vino dolce. In  ogni caso i vini a bassa gradazione si servono prima di quelli ad alta  gradazione e quelli meno pregiati prima di quelli nobili.
 Abbiamo raccolto notizie e suggerimenti che ci auguriamo possano  rivelarsi utili. Tuttavia, è solo una minima parte di ciò che c'è da dire sull'argomento. È nostra intenzione arricchire questa pagina, in particolare la sezione dedicata ai vitigni e quella dedicata, per ora, solo ad alcuni vini italiani, ma ci vorrà del tempo. Perciò, se desideraste notizie a proposito di un vitigno o di un vino che qui non è ancora illustrato e descritto o anche qualora doveste riscontrare delle inesattezze, non esitate a scriverci ad info@pappatime.it, sarà nostra cura rispondervi nel più breve tempo possibile. In questo modo ci aiuterete anche ad arricchire più rapidamente e perfezionare la pagina dedicata al vino.
 Buona Lettura      
       Il Bicchiere GiustoI bicchieri dovrebbero sempre essere di vetro sottile o  cristallo e trasparenti onde permettere di apprezzare anche il colore e la  densità del vino.
 Per i vini rossi sceglieremo un bicchiere un po' ampio,  maggiore sarà l’invecchiamento più ampio sarà il bicchiere affinché la bevanda  possa meglio ossigenarsi (fig.1).
 Per i vini bianchi, vivaci o profumati, è indicato un  bicchiere allungato e a base arrotondata  (fig.2).
 I vini rosati prediligono un bicchiere a tulipano,  leggermente svasato al bordo (fig.3).
 Gli spumanti secchi si servono nel bicchiere a cono  rovesciato molto allungato detto "la flùte" (fig.4), mentre gli spumanti dolci vanno  serviti in ampie coppe (fig.5).
 I vini liquorosi si versano in bicchieri piccoli con l’orlo  più stretto rispetto alla base per trattenere i profumi del bouquet (fig.6).
 Infine le grappe si servono in piccoli bicchieri con la base  ad ampolla e l'orlo stretto (fig.7).
               
 I bicchieri non vanno mai riempiti fino all’orlo, ma  circa metà, per dar modo al profumo del vino di liberarsi. Fanno eccezione  i bicchieri da spumante secco e champagne, che vanno riempiti in due tempi a  causa della schiuma che li colma subito, e almeno per 3/4, in modo da consentire  la manifestazione di un lungo perlage.Spumante secco e champagne si servono come aperitivo o a  tutto pasto; non è invece corretto servirli solo con il dessert. Non stappateli  mai troppo tempo prima di servirli, perché perderebbero la caratteristica  effervescenza.
 Il vino rosso invecchiato va stappato qualche ora prima del  servizio perché possa ossigenarsi; se fosse molto invecchiato va decantato,  cioè trasferito in una caraffa a temperatura ambiente - ci sono "decanter" appositi (fig.8), versandolo molto  lentamente per non far passare anche i sedimenti dal fondo della bottiglia. Se  nel vino fossero caduti frammenti di sughero, filtratelo attraverso un colino  fine.
 Le temperature di servizio sono:
 8-12 °C per il vino bianco secco; 12-15 °C per quello  rosato; 15-17°C per quello rosso giovane; 18-20 °C per il rosso invecchiato;  20-22 °C per il vino rosso nobile; 6-10 °C per il vino dolce e liquoroso; 5-8°C  per spumante e champagne.
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                  Ad ogni Piatto il suo Vino  
              
                | Antipasti    di pesce | Bianco    secco  |  
                | Salumi | Rosato    o rosso leggero  |  
                | Minestre    in brodo | Bianco    secco  |  
                | Minestre    e creme di verdura | Rosato |  
                | Pastasciutta    e risotto | Bianco    secco se conditi con salsa di pesce.Rosso    leggero o rosato se con sugo di carne.
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                | Carne    bianca | Rosato    o rosso giovane.Se    si sta pasteggiando con spumante secco è possibile continuare con esso.
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                | Carne    rossa | Rosso    di medio corpo |  
                | Cacciagione | Rosso    nobile invecchiato |  
                | Pesce    in umido | Rosato    corposo |  
                | Pesce    cotto in altri modi | Bianco    corposo e profumato |  
                | Uova,    frittate | Bianco    secco o aromatico |  
                | Sformati    di verdure | Bianco    secco o aromatico |  
                | Formaggio | Per    quelli stagionati ed erborinati vino rosso corposo.Per    quelli molli vino rosso giovane.
 Per    quelli freschi vino bianco giovane.
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                | Frutta | Vino    vivace bianco o rosato, spumante.Porto    con il melone.
 Nessun    vino con gli agrumi
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                | Dessert | Vino    liquoroso o spumante non secco. |  
                | Preparazioni molto acide    a base di aceto o limone, agrodolci, molto liquorose.Cioccolato e gelato.
 | Bianco    secco |  Torna agli argomenti      Dalla Vite al Vino Ciascun vino è il risultato della fermentazione del mosto di  determinati tipi di uve, coltivate in specifiche località. Talvolta il vino prende il nome del vitigno e/o della zona di produzione. Di seguito riportiamo in ordine alfabetico l'elenco di alcuni dei vitigni più noti, con la descrizione del vino che da essi viene prodotto.   A-C    D-G    I-N    O-S    T-Z 
              
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                | AGLIANICO Aristocratico vitigno rosso di origine ellenica. Dà    origine al campano Taurasi e all’Aglianico del Volture. Molto diffuso in    Basilicata, nel Volture. L’omonimo vino presenta un gusto secco e robusto. |  
                | ALBANA Probabilmente introdotto dagli antichi romani nell’    attuale romagna e il suo nome si pensa risalga dai Colli Albani. La prima    citazione apparve alla fine del 1400 ad opera di Pier De Crescenzi. Se ne    conosceva anche un tipo a bacca rossa, ora scomparsa. Si produce in versione    secca, amabile, dolce, passito e spumante. Presenta un colore giallo dorato    carico o ambrato, poca acidità e piuttosto tannico. E’ vinificato in purezza    e da origine alla DOCG Albana di Romagna. |  
                | ARNEIS Le sue origini sono sconosciute. Appartiene al gruppo    delle Bianchette Piemontesi ed è coltivato soprattutto nella zona a sinistra    del Tanaro e nella zona del Roero, in provincia di Cuneo. |  
                | BARBERA Vitigno a frutto rosso da cui si ricava il vino omonimo    nativo del Piemonte, diffuso soprattutto nell’Italia del nord, dove dà origine    a ben sette diverse DOC. Contende al Sangiovese il primato di principale uva    italiana per la produzione di vini rossi. Il barbera dà vini rossi tannici,    corposi e ricchi di acidità. |  
                | CABERNET E’ un vitigno originario di Bordeaux. Il Cabernet sta guadagnando    terreno in molte aree d’ Italia sia come varietal che in uvaggi. E’ l’uva di    alcuni grandi rossi del mondo. Il vino ha profumi erbacei, tannicità e    struttura. |  
                | CANNONAU Sembra che il vitigno Cannonau provenga dalla penisola    iberica fin dall’inizio della dominazione spagnola. Di fatto, il Cannonau    trovò in Sardegna un habitat ideale diffondendosi in ogni angolo dell’isola.    Si ottengono vini secchi o dolci di notevole carattere. |  
                | CARIGNANO Coltivato in Spagna da epoche antiche, si è poi diffuso    nella Francia meridionale, in Corsica e, durante la dominazione aragonese, in    Sardegna. Se ne ricava un vino corposo, alcolico e robusto. |  
                | CARMENERE Vitigno originario di Bordeaux. Ha trovato ottime    espressioni in Sudamerica, dove si propone come grande protagonista della    realtà enologica locale. Interessante è il suo particolare profilo aromatico. |  
                | CATARATTO Antico vitigno bianco della Sicilia, è presente    maggiormente nella zona di Trapani. Entra a far parte dell’ Alcamo Doc ed è    la base per Marsala e Vermuth. |  
                | CORTESE I più famosi bianchi del Piemonte, in particolare il Gavi,    derivano da questa varietà autoctona (si trova anche in Lombardia). |  
                | CHARDONNAY Aristocratico vitigno a frutto bianco della Borgogna e    molto noto in tutta la Francia, dove rappresenta alcuni vini prestigiosi.    Dalla Francia si è diffuso anche in Valle D’Aosta e nel Trentino alto Adige,    Veneto, Friuli Venezia Giulia. E’ uno dei vitigni più coltivati al mondo. E’    l’ingrediente dei migliori spumanti italiani e dà bianchi sia fruttati e    leggeri che potenti e corposi. |  
                | CHENIN BLANC E’ un vitigno di origine francese, dove è coltivato    soprattutto nella valle della Loira. Molto diffuso anche nel mondo (Europa,    Cile, Australia, Argentina, Sud Africa). Viene generalmente utilizzato per la    produzione di vini dolci, che risultano essere molto fruttati e, se    invecchiati, possono sviluppare una potente complessità aromatica. |  
                | CODA DI VOLPE E’ un vitigno noto sin dal tempo dei Romani: è usato in    Campania nella preparazione del Bianco del Vesuvio D.O.C. ed entra anche    nella vinificazione del Greco di Tufo. |  
                | CORVINA E’ il vitigno che dà origine soprattutto al Valpolicella e    all’Amarone. Venne menzionato per la prima volta dal Pollini nel 1824. Ha    colore intenso, ricco di frutto, è tannico. |  
                | CROATINA Originaria di Rovesciala, in Valle Versa (Oltrepò Pavese),    dove era conosciuta già nel 1192. Successivamente si diffuse nel novarese.    Generalmente usata in uvaggi. Presente nella DOC lombarda San Colombano. |  
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                | DOLCETTO Presente fin dal 1300 nelle Langhe, viene vinificato in    molti vini tra cui il barbera del Monferrato, il Dolcetto d’Acqui, il    Dolcetto di Ovada ed il Dolcetto d’Asti. Dà vini rossi asciutti    (contrariamente al nome), morbidi, gradevoli e profumati. |  
                | ERBALUCE Vitigno autoctono Piemontese, è caratteristico del    novarese. Floreale ma deciso è eccellente con affettati nobili e formaggi di    capra. |  
                | FALANGHINA Questo vitigno bianco tipico della Campania è famoso per    entrare nella vinificazione di tutti i maggiori vini bianchi della regione.    In aggiunta ad altre uve, forma vini bianchi dal profumo vinoso e gradevole e    dal sapore asciutto e sapido. |  
                | FAVORITA Vitigno coltivato in Piemonte, principalmente nella zona    dell’Albese. Se ne ricava un vino dal colore giallo paglierino con riflessi    verdolini, fresco, lievemente fruttato con un leggero retrogusto amarognolo. |  
                | FIANO Chiamato “Apianum” (varietà di mele) dagli antichi romani,    dà un vino giallo paglierino, leggero, fresco che ricorda il sapore delle    nocciole tostate. |  
                | FREISA Uno dei vitigni storici del Piemonte, coltivato    nell’Astigiano e nel Monferrato. Buono il livello di alcolicità. Concorre    nelle D.O.C. Freisa d’Asti e Freisa di Chieri. |  
                | GARGANEGA Vitigno coltivato nel veronese e nel vicentino, ha un    acino color giallo dorato carico e una notevole vigoria. Se ne ricava un vino    superiore da tavola, asciutto, lievemente amarognolo, armonico e vellutato. |  
                | GRECO Come dice il nome, è un vitigno di origine greca.    Coltivato soprattutto in Campania (Greco di Tufo) e in Calabria (Greco Bianco    o Cirò Bianco). I Vitigni Grechetto e Grecanico mostrano molte similitudini. |  
                | GRILLO E’ di probabile origine pugliese e successivamente    trapiantato in Sicilia. Con una maturazione media e una vigoria elevata,    viene usato spesso in uvaggi con l’ Ansonica e il Cataratto ma anche nella    preparazione del Marsala. |  
                | GRIGNOLINO Viene vinificato in quasi totale purezza. Produce vini    chiari e delicati. Diffuso i Piemonte oggi non molto coltivato per via della    sua alternanza produttiva (un tempo assai diffusa). |  
                | GROPPELLO E’ un antico e rispettabile vitigno oggi limitato nelle    zone della riviera del Garda. Entra nella vinificazione del Chiaretto DOC e    di molti altri vini da tavola. |  
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                | INZOLIA Vitigno trapiantato in Sicilia dalla Francia a seguito    della presenza normanna. Compare anche nell’isola del Giglio, in Sardegna e    in Calabria. Se ne ricava un vino color giallo paglierino con riflessi    verdolini, caldo scarsamente acido. Con altre uve concorre alla produzione    del Vermut e del Marsala. |  
                | LAGREIN E’ una pianta originaria dell’ Alto Adige e se ne possono    riconoscere due tipi: Lagrein a grappolo lungo e Lagrein a grappolo corto. Ha    bisogno di molta attenzione perchè teme le avversità metereologiche. |  
                | LAMBRUSCO Sebbene di origine antichissima, il Lambrusco ha sempre    stentato ad essere ben conosciuto ed apprezzato fuori dalla sua zona di    produzione, cioè nelle province di Reggio Emilia e di Modena. Ha una spuma    vivace e un sentore di violetta. |  
                | MALVASIA E’ il nome di una vasta gamma di vitigni dell’Europa del    Sud (che possono essere sia bianchi che rossi). Le varietà bianche sono    coltivate in tutta Italia, specialmente nel Lazio (Frascati, Est Est Est…)    Vitigni con questo nome si trovano in tutte le regioni, usati per vini secchi    e dolci, tranquilli e frizzanti. |  
                | MALVASIA DI CANDIA Appartiene al grande gruppo delle Malvasie nel quale    rientrano diversi vitigni dalle caratteristiche differenti, il nome che li    accomuna deriva dal fatto che nel Medioevo, venivano utilizzati per produrre    vini dai caratteri organolettici simili, come un’ importante aromaticità, elevarti    residui zuccherino e alcolicità. Si pensa che la sua introduzione in Italia    sia da attribuire ai veneziani che la importarono nel XIII secolo dalla    Grecia. |  
                | MARZEMINO Vitigno di origine Austriaca. Vinificato con altre uve    produce vini rossi dal gusto secco, vivaci e rustici. |  
                | MERLOT E’ un vitigno rosso originario di Bordeaux, ma    estremamente popolare. E’ uno dei vitigni più usati in Italia, sia per gli    uvaggi (il classico complemento è il Cabernet) che in purezza. Dà origine    all’omonimo vino dal gusto secco. |  
                | MOLINARA Prime menzioni furono date dal Pollini nel 1824, citandolo    come vitigno coltivato nel basso veronese. Il suo nome deriva da mulino, in    quanto, per la sua ricchezza di pruina, sembre che i suoi acini siano coperti    di farina. Il vino che se ne ricava ha un colore piuttosto scarico,    mediamente alcolico e leggermente frizzante.Utilizzato per uvaggi concorre    alla DOCG Bardolino Superiore e alle DOC Bardolino e Valpolicella. |  
                | MONTEPULCIANO D'ABRUZZO Varietà scura dominante in Abruzzo, che sta guadagnando    favore anche in altre regioni per i buoni varietal ed in uvaggi. Dal    Montepulciano si ricava un vino strutturato, ricco di colore, profumo    fruttato. |  
                | MOSCATO GIALLO Non si hanno notizie certe su questo vitigno. E’ meno    diffuso del Moscato Bianco o del Moscato di Alessandria. Se ne ricava un vino    dolce dal profumo e sapore aromatico, talvolta viene vinificato nella    versione amabile. |  
                | MULLER THURGAU Viene coltivato lungo il fiume Adige. Assieme al    Gewurztraminer e Riesling Renano, il Muller Thurgau produce l’omonimo vino    bianco aromatico, delicato e di sapore raffinato. Il suo naturale terroir è    la Val di Cembra. |  
                | NEBBIOLO E’ uno dei vitigni più antichi: risale al 1200. E’ il    nobile progenitore dei più grandi rossi piemontesi – Barolo, Barbaresco, Gattinara    – e di una schiera di altri vini in Piemonte, Lombardia (Valtellina) e Val    d’Aosta. Si vinifica in purezza. E’ un simbolo della viticoltura italiana. |  
                | NEGROAMARO Varietà della Puglia che domina i grandi rossi della    penisola Salentina e del Sud. Di origine greca, per troppo tempo, purtroppo,    considerato soltanto vino da taglio. |  
                | NERELLO MASCALESE Il nome Mascalese lo riporta alla sua terra di origine, la    Piana di Mascali, nei pressi di Catania. Se ne ricava un vino dal colore    rosso rubino carico, dal sapore tannico, abbastanza acido ed armonico. |  
                | NERO D’AVOLA Conosciuto in Sicilia come base del Cerasuolo che di altri    vini da tavola. E’ il maggior vitigno dell’ isola che dà un vino strutturato,    dai sapori e profumi intensi, adatto al lungo invecchiamento. |  
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                | OSELETA Molto probabilmente si tratta di un vitigno autoctono    della provincia di Verona. Andava scomparendo, ma negli anni ’70 si    scoprirono delle caratteristiche organolettiche interessanti che    contribuirono al suo recupero. Se ne ricava un vino rosso rubino intenso,    tannico, sapido e corposo. |  
                | PINOTAGE I più originali vini Sudafricani provengono da questo    vitigno che risulta essere un incrocio clonale di antica data. |  
                | PINOT BIANCO E’ coltivato in tutta Italia e si confonde molto spesso    con lo Chardonnay. Originario della Germania, è un ottima base per gli    spumanti. Diffuso soprattutto in Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige,    Friuli. |  
                | PINOT GRIGIO Sempre più popolare in Italia, il Pinot Grigio è di    origine francese ed è soprattutto sviluppato nel Veneto, Lombardia, Trentino    Alto Adige. Assume una tonalità ramata. Se è vinificato in bianco dà un vino    paglierino. |  
                | PINOT NERO Originario della Borgogna, è un vitigno difficile da    lavorare ma può dare rossi di grande stoffa ed eleganza. E’ molto diffuso nell’Italia    del nord. Può essere vinificato sia bianco (ottima base per gli spumanti) che    rosso ed entra nella composizione di molti altri vini tipici locali. |  
                | PIGATO Esclusiva uva quasi scomparsa viene ora rilanciata in    chiave moderna offrendo caratteristici profumi e sapori dei vigneti a    strapiombo sul mare. |  
                | PRIMITIVO Base di vigorosi vini pugliesi da tavola, da dessert e da    taglio, è imparentato con il famoso californiano Zinfandel. |  
                | REFOSCO Vitigno autoctono del Friuli dove era largamente diffuso    fin dal 1700. Dà un vino dal colore profondo con profumi intensi, al gusto si    presenta sapido, lievemente tannico e di buon corpo. |  
                | RIBOLLA Antico vitigno autoctono friulano a frutto bianco,    recentemente rivalutato ed inserito nell’ambito della Doc Colli Orientali del    Friuli. Produce un vino dal sapore asciutto, vinoso, fresco ed aromatico. |  
                | RIESLING E’ diffuso in Trentino Alto Adige. Le varietà più note    sono il Renano e l’ Italico. E’ una delle uve bianche più nobili. Nel vino    bianco dà grande finezza ed è anche un ottima base per lo spumante. |  
                | SAGRANTINO E’ il vitigno a frutto rosso autoctono giunto a Montefalco    grazie ai frati francescani nel Medioevo, proveniente dall’ Asia Minore. Due    le tipologie di vino che se ne ricava: secco e passito. Il secco ha colore rubino    tendente al granato, dal profumo di more di rovo e dal gusto caldo e    speziato. |  
                | SANGIOVESE E’ un vitigno rosso molto diffuso. Diverso dal Sangiovese    di Romagna, rappresenta la base di tutti i rossi toscani (Brunello e Rosso di    Montalcino, Chianti, Nobile di Montepulciano…). Dà un vino di colore rubino,    profumi di frutti rossi, molto strutturato e capace di invecchiare. E’ un    simbolo della viticoltura italiana. |  
                | SANGIOVESE DI ROMAGNA Ha antichissime origini in Emlia Romagna. Viene vinificato    in purezza producendo un vino rosso omonimo dal gusto un po’ ruvido. |  
                | SAUVIGNON Il Sauvignon è coltivato nel Bordolese, particolarmente    nella regione del “Sancerre” e del “Sauterne”. In Italia, è stato    probabilmente introdotto da questa regione e ha trovato condizioni adatte di    coltivazione in molte zone dove può esprimere il meglio di se stesso. Questo    vitigno fornisce, nelle ottimali condizioni agronomiche ed enologiche, un    vino bianco fine ed elegante con intensi profumi di frutta matura e fiori,    morbido e vellutato, aromatico, caldo, di corpo e caratteristico. Può    sopportare un breve invecchiamento. |  
                | SCHIAVA E’ il vitigno base del Trentino Alto Adige. Viene    vinificato in rosso con altri vitigni producendo vini rossi profumati,    morbidi e piacevoli. Ne esistono diverse varietà: Schiava Grossa, Schiava    Gentile e Schiava Grigia. |  
                | SCHIOPPETTINO Vitigno autoctono del Friuli, chiamato anche Ribolla Nera.    Dopo l’ avvento della Fillossera, i rimpianti di Schioppettino furono    trascurati destando preoccupazione sulla sua eventuale estinzione.  |  
                | SEMILLON Di origine francese ed in particolare è Bordolese. In    Francia è il secondo vitigno più diffuso dopo l’ Ugni blanc, tuttavia gli    impianti di questa varietà sono in regressione a causa della crisi    commerciale dei vini bianchi passiti. E’ molto diffuso nel mondo (America    Latina, Australia, Sud Africa, Europa del nord). Il Semillon fornisce dei    mosti molto zuccherini e, se vendemmiato tardivamente, viene attaccato dalla    muffa nobile, dando dei vini molto alcolici strutturati e di qualità    superiore. |  
                | SHIRAZ / SYRAH E’ molto diffuso in Francia, nella Vallata del Rodano,    nelle vallate circostanti e in alcune zone dell’Ardèche. In Italia è    pervenuto da oltralpe oltre sessant’anni fa. Questo vitigno è caratterizzato    da una buona precocità di maturazione, e fornisce vini molto colorati e di    grande struttura. |  
                | SYLVANER Vitigno dalle probabili origini austriache,    successivamente diffusosi in Germania nella metà del 1600, tuttavia alcuni    ritengono che sia originario della valle del Reno. Dà un vino leggero,    asciutto, leggermente amarognolo, mediamente acido e alcolico. |  
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                | TEMPRANILLO E’ il vitigno principale spagnolo che in purezza o in    tagli di vario tipo caratterizza i vini con il suo gusto fruttato ma ricco di    sostanza. Ha una notevole attitudine all’ invecchiamento. |  
                | TEROLDEGO E’ il principe dell’ enologia trentina. Vitigno di origine    autoctona. Dà un vino di carattere e ideale per l’ invecchiamento. Di colore    rosso rubino intenso; il bouquet richiama la viola; il gusto è caldo,    asciutto e corposo. |  
                | TOCAI FRIULANO Vitigno a frutto bianco diffuso particolarmente in Friuli,    Veneto e Lombardia orientale, dal quale hanno origine ben 12 vini doc. Il    vino è color paglierino carico, con profumi di mandorla e fiori. Di buona    struttura. |  
                | TRAMINER Con tutta probabilità e frutto di incroci di vitigni    selvatici dell’ Europa centrale e nord occidentale. Dà vini aromatici,    eleganti e freschi. |  
                | TREBBIANO DI LUGANA Vitigno dalle origini sconosciute, viene largamente    coltivato nelle Marche. Diffuso anche nel Lazio, in Umbria, in Lombardia,    Toscana ed Emilia Romagna. Ha una maturazione medio-tardiva. Se ne ricava un    vino di buona acidità e dall’ aroma di mandorla amara. |  
                | UGHETTA Si hanno notizie di questo vitigno a partire dalla fine    del 1700. In quel tempo era diffuso nell’ Oltrepò. Oggi è coltivato nelle    zone di Como, Pavia, Novara e Piacenza. Ha una maturazione e una vigoria    media. Il vino ricavato è leggero e dagli aromi speziati. |  
                | VERDICCHIO E’ la principale uva bianca delle Marche. Colore    paglierino e profumi delicati ed ha un giusto fresco, piacevole, dal    retrogusto amarognolo. |  
                | VERDUZZO FRIULANO Antico vitigno della provincia di Udine;l’ Acerbi nel 1825    lo descriveva come vitigno coltivato in quella zona da oltre cento anni. Ha    una maturazione medio-tardiva e una buona vigoria. Il vino che se ne ricava    può essere secco, fruttato e lievemente amabile; oppure, a seguito dell’    appassimento in pianta o su graticci un vino dolce da dessert. |  
                | VERMENTINO E’ un vitigno giunto in Liguria dalla Spagna nel 1300. Ben    adattato alle caratteristiche locali produce uve bianche di pregio che    entrano nei vini delle Cinque Terre. Anche in Sardegna riesce a dare vini    freschi delicati, moderatamente aromatici. |  
                | VIOGNER Non si conosce l’origine di questo vitigno, ma è coltivato    da lungo tempo nei vigneti che sorgono sulle terrazze della vallata del    Rodano. E’ un vitigno rustico ma molto poco fertile tant’è che fornisce rese    ettariali alquanto scarse.Poco diffuso nel mondo, coltivato sperimentalmente    in California e Chile. Vinificato in purezza, fornisce un vino bianco di    grande qualità, molto profumato con una gamma di sentori che ricordano la    pesca, l’albicocca e il miele. |  
                | ZINFANDEL Vitigno a bacca nera molto diffuso in California.    Conosciuto nella costa orientale degli Stati Uniti già nella prima metà dell’    800 con il nome di Zinfindal, oggi rappresenta la tipologia più diffusa dopo    il Cabernet Sauvignon. Recenti indagini sul DNA hanno dimostrato che è simile    al Primitivo pugliese. Prodotto quasi sempre in purezza, ha un colore rosso    rubino intenso, asciutto, abbastanza tannico. |  Torna agli argomenti    
              
   Alcuni Vini Italiani   BARBERA D'ASTI BARDOLINO BAROLO BONARDA OLTREPÒ PAVESE  BRUNELLO DI MONTALCINO CABERNET SAUVIGNON GRAVE DEL FRIULI  CANNONAU DI SARDEGNA ROSSO  CHIANTI CINQUETERRE FRASCATI GRECO DI TUFO LAMBRUSCO DI SORBARA  LOCOROTONDO MOSCATO DI PANTELLERIA ORVIETO PROSECCO DI CONEGLIANO VALDOBBIADENE RIESLING ITALICO TRENTINO  ROSATO SANT'ANNA DI ISOLA CAPO RIZZUTO  ROSSO LACRYMA CRISTI DEL VESUVIO  SANGIOVESE DI ROMAGNA VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI VERNACCIA DI S. GIMIGNANO VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO VINSANTO DEL CHIANTI             
              
                
                  |  |  |  |  
                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | BARBERA D'ASTI  |   |   | 
 |   | 12° | 
 |   | 16° | 
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                  | Prodotto nell'ampia area collinosa nelle province di Asti  e Alessandria, da uve Barbera, ha un colore rosso rubino intenso,    odore vinoso profumato, sapore asciutto, armonico, gradevolmente amaragnolo. Può essere invecchiato. Per apprezzarne al meglio le sue caratteristiche andrebbe consumato entro il terzo o quarto anno di età. Con un minimo di 12° e due anni d'invecchiamento, di cui almeno 6 mesi in botti di legno di rovere o di castagno, può avere la qualifica di superiore. Vino a DOC sin dal 1970. Come la Barbera del Monferrato, anche la Barbera di Asti si produce in due versioni: tradizionale e vivace.Dal  2000 il Barbera d'Asti superiore può indicare in etichetta la sottozona di provenienza, cioè: Nizza, Tinella e 
Colli Astiani o Astiano.
 | Può accompagnare tutto il pasto, ma può anche limitarsi ad essere gustato abbinato ad antipasti di salumi, primi piatti saporiti, preparazioni di carne anche salsate. |  
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                  |  |  |  |  
                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | BARDOLINO |   | 
 |   |   | 10,5° | 
 |   | 16° | 
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                  | Prodotto in provincia di Verona, da uve Corvina ed altre (in genere Rondinella, Molinara e Negrara), ha colore rubino chiaro, odore vinoso delicato, sapore asciutto, armonico, sottile. A volte può    essere prodotto leggermente frizzante. Per apprezzarlo al meglio andrebbe gustato nell'anno di produzione. Vino a DOC. È tra i vini più conosciuti nel mondo. Riscuote tale successo grazie alla particolare delicatezza e grande leggerezza che lo contraddistinguono.  | È un vino da tuttopasto. Può    essere abbinato ad antipasti di salumi, primi piatti asciutti e risotti, secondi a base di carni bianche e carni di maiale.  |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | BAROLO |   |   | 
 |   | 13° | 
 |   | 18° | 
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                  | Prodotto in provincia di Cuneo, da uve Nebbiolo, colore rubino granato, bouchet intenso, gusto asciutto, austero, robusto, è un vino invecchiato, in genere in botti di legno. Per apprezzarne al meglio tutte le sue caratteristiche andrebbe assaporato dal sesto al decimo anno d'età, e - se ben conservato - anche oltre. Vino a DOCG. Vanta buona storia ed altrettanto ottima fama, in modo particolare all'estero. Esiste  anche il Barolo Chinato da digestione e fuori pasto.  | È considerato tra i più grandi vini austeri italiani. Ottimo con gli arrosti di carne rossa e la selvaggina, è    insostituibile con il brasato, a cui può dare anche il nome se utilizzato    come ingrediente della marinatura e in cottura. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | BONARDA OLTREPÒ PAVESE  |   | 
 |   |   | 11° | 
 |   | 16° |   |   |  
                  | Vino tipico dell’Oltrepò Pavese, in Lombardia. Viene prodotto in provincia di Pavia da uve Bonarda ed altre. Di colore     rubino carico, ha un profumo intenso e gradevole, il sapore può essere acisutto, ma anche morbido e fresco. Va gustato entro i primi due tre anni di età, poi decade rapidamente. Vino a DOC. Nell'Oltrepò Pavese il vitigno Bonarda, assai più noto con il nome di Croatina, si trova a fungere da cerniera tra il Bonarda novarese e quello Piacentino. | Può essere considerato un tipico vino da tutto pasto. Si sposa ottimamente con vari piatti della cucina lombarda, dal riso alle carni bianche. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | BRUNELLO DI MONTALCINO |   | 
 |   |   | 12,5° | 
 |   | 18° | 
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                  | Rosso toscano prodotto in provincia di Siena da uve Brunello, ha colore rubino intenso, un profumo caratteristico ed un sapore asciutto, caldo e robusto. Ha buona attitudine all'invecchiamento: è ottimo tra il quinto ed il nono anno d'età, durante l’invecchiamento il suo colore tende sempre più al granato. Con invecchiamento non inferiore a cinque anni può assumere la qualifica di riserva.  Vino a DOCG. Il Brunello di Montalcino rientra tra i grandi vini rossi di produzione italiana.  | Un vino importante, particolarmente adatto ad accompagnare secondi piatti a base di carni rosse, anche elaborati. Ad    esempio filetti di manzo ai funghi, al vino o al pepe verde. Si abbina, inoltre, molto bene con formaggi stagionati e ricchi di sapore.  |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | CABERNET SAUVIGNON GRAVE DEL FRIULI  |   | 
 |   |   | 11° | 
 |   | 18° | 
 |   |  
                  | Uve Cabernet Sauvignon, prodotto nelle provincie di Pordenone e Udine ha colore rosso rubino, odore caratteristico, asciutto ed armonico al gusto. Si apprezza al meglio durante il primo e secondo anno di età. Con una gradazione minima di 12° può vantare il titolo di superiore. Vino a DOC. Si differenzia dai Cabernet collinari del Friuli Venezia Giulia per una minore corposità, spesso compensata da un particolare profumo, se ci sono anche uve Refosco.  | Il giovane è vino da tutto pasto. Il superiore si abbina molto bene a piatti tipici della cucina friulana ed a secondi piatti a base di carne.  |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | CANNONAU DI SARDEGNA ROSSO  |   | 
 |   |   | 13,5° | 
 |   | 18° | 
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                  | Vino sardo, prodotto da uve Cannonau (90%) ed altre.  È forse il vino più antico del Mediterraneo (sono stati rinvenuti sulle colline di Sardana, a nord di Cagliari, e a Villanovafranca, vinaccioli di oltre tremila anni). Di    colore rosso rubino che tende all’arancione con l’invecchiamento, odore    vinoso e gradevole, può essere amabile, secco e sapido al palato. Vi sono anche le versioni riserva, superiore natuale dolce, superiore natuale amabile, superiore natuale secco e liquoroso. Tiene bene l'invecchiamente sino al quarto anno. Il riserva ed il superiore si apprezzano sino al quinto o sesto anno. Vino a DOC. È tra i più tipici vini rossi sardi, si presenta anche con sottodenominazioni geografiche.  | Per chi lo gradisce l'Amabile è considerato un vino da tutto pasto. Il secco accompagna i piatti tipici della cucina sarda, la carni rosse, ovine e la selvaggina, nonché formaggi stagionati e    piccanti e, ovviamente,  formaggi locali di pecora. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | CHIANTI |   | 
 |   |   | 11,5° | 
 |   | 18° | 
 |   |  
                  | Prodotto in diverse provincie della Toscana, da uve Sangiovese, Trebbiano toscano, Malvasia toscana ed altre uve a bacca rossa, si presenta di colore rosso    rubino brillante che tende al granato con l’invecchiamento, il profumo è intenso, il sapore asciutto, armonico,    sapido e leggermente tannico. Da gustare non oltre il terzo anno d'età, per il riserva entro il sesto. Può aggiudicarsi la qualifica di riserva quando la gradazione è almeno 12,5°. Vino a DOCG. Questo celebre vino toscano si distingue in classico quando è prodotto nella zona (in gran parte collinare) della Toscana centrale, compresa fra le province di Firenze e Siena, considerata infatti la località di produzione più antica e tradizionale, e quando prodotto nelle seguenti sottodenominazioni geografiche: Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colline Pisane, Colli Senesi, Montalbano e Rufina.  | Vino da tutto pasto. Sicuro protagonista  con gustosi arrosti,     carni rosse grigliate, selvaggina, pollame, salumi e formaggi stagionati. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | CINQUETERRE | 
 |   |   |   | 11° | 
 |   | 8° |   |   |  
                  | Dalla  provincia di La Spezia, e precisamente dai soleggiati vigneti disposti sulle pittoresche terrazze di quel frastagliato tratto di costa della Riviera ligure di levante che si chiama - appunto - Cinque Terre   nasce, da uve Bosco, Albarola e Vermentino, un vino bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso,    con profumo delicato, sapore gradevolmente secco e caratteristico. Da gustare entro l'anno di produzione, può presentarsi anche nei tipi Cinque Terre Sciacchetrà Secco, Cinque Terre Sciacchetrà dolce naturale, Cinque Terre Sciacchetrà Liquoroso. Vino a DOC. Celebrato da artisti di ogni tempo, da Boccaccio a D'Annunzio. | Il suo sapore asciutto e delicato lo rende particolarmente adatto come vino d'antipasti, primi piatti leggeri e, ovviamente, preparazioni a base di pesce. Si abbina molto bene anche a piatti di verdure,    soprattutto se accompagnati da formaggi freschi. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
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 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | FRASCATI |   |   |   |   | 11° | 
 |   | 8° |   |   |  
                  | Vino bianco prodotto nella provincia di Roma da uve Malvasia ed altre. Ha colore giallo paglierino abbastanza    intenso, odore vinoso con delicato profumo caratteristico, sapore asciutto o amabile, morbido, vellutato. Il periodo ottimale per apprezzarne le caratteristiche è entro l'anno di produzione. Oltre ai tipi secco ed amabile, può presentarsi nelle versioni superiore, spumante, amabile e cannellino. Vino a DOC. È tra i più noti vini del Lazio. Ha fama assai antica. Goethe ne fu grande estimatore al punto da definirlo "un Paradiso". Viene commercializzato nella tipica bottiglia propria del Frascati  che ricorda un pò un piccolo fiasco. | Per chi gradisce tale vena l'amabile va bene con minestre ascutte, uova, fritto all'italiana e, certamente, dessert e frutta secca. Il tipo secco accompagna bene prosciutto, primi e secondi piatti a base di pesce e verdure.  |  
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 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | GRECO DI TUFO |   | 
 |   |   | 11,5° | 
 |   | 8° |   |   |  
                  | Prodotto, da uve Greco e Coda di Volpe, in provincia di Avellino e precisamente nella ridente frazioncina di San Paolo situata a circa 3 km da Tufo,  è un classicissimo vino campano, di colore dal giallo paglierino    al dorato, di odore gradevole, intenso e caratteristico, di sapore secco,    tenue ed equilibrato. Il periodo ottimale per apprezzarne appieno le caratteristiche è entro l'anno di produzione. Esiste anche nella versione spumante. Vino a DOC. Conosciuto già in tempi molto lontani, fu lodato da Virgilio, Catone e Columella. Garoglio, nel suo Trattato di Enologia, scrisse che la sua produzione andava "incoraggiata con ogni mezzo".  | Classico vino da abbinare ad antipasti, portate a base di pesce, primi leggeri e formaggi freschi. Si presta molto bene anche ad    accompagnare specialità come rane o lumache. |  
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 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | LAMBRUSCO DI SORBARA  |   |   | 
 |   | 11° | 
 |   | 8°/10° |   |   |  
                  | Il Lambrusco di Sorbara è prodotto in una decina di comuni del modenese  da uve Lambrusco di Sorbara (60%), e uve Lambrusco Salamino (40%). Il colore può andare dal rubino al granato con riflessi violacei se in fase giovanile, di odore gradevole, molto aromatico, in alcuni casi si percepisce un profumo di viola, fragola, ciliegia o altri frutti e talvolta anche note di miele di castagno e note agrumate. Nella versione secca il sapore è asciutto, fresco e un pò tannico, nelle versioni abboccato o semisecco, amabile, dolce riconosceremo un sapore fresco, sapido e armonico.  Anche per questo vino il periodo ottimale per apprezzarne appieno le caratteristiche è entro l'anno di produzione. Vino a DOC. Date le sue profumazioni fruttate, attraversate da sfumature di violetta è anche detto il Lambrusco della viola. | È considerato vino da tutto pasto. Secco accompagna antipasti, primi piatti non particolarmente    elaborati, e preparazioni a base di carni di maiale ed altre. Amabile o dolce diviene vino da fine pasto. |  
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                  |  |  |  |  
                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | LOCOROTONDO |   | 
 |   |   | 11° | 
 |   | 8° |   |   |  
                  | Prodotto nelle provincie di Bari e Brindisi sulle prime pendici del Murge nella pittoresca Valle d'Itria, da uve Verdeca e Bianco d'Alessano, si presenta di colore giallo paglierino    tendente al verdolino, l'odore è delicato, il sapore    asciutto ed armonico. Va gustato entro l'anno di produzione. Vino a DOC. Esiste anche nella versione spumante.  | Vino con i tratti della terra che lo produce, accompagna    zuppe di pesce, antipasti caldi di pesce, fritture di mare, crostacei lessati    o grigliati. Può essere un valido vino da aperitivo. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | MOSCATO DI PANTELLERIA |   | 
 |   |   | 12,5° |   | 
 | 6°/8° |   |   |  
                  | Proveniente dall’omonima isola, in provincia di Trapani è prodotto esclusivamente da uve  Zibibbo. Di colore giallo dorato tendente all’ambrato, odore intenso con caratteristica fragranza di moscato, sapore dolce e aromatico tipico - appunto - del moscato. | Vino  adattissimo ad accompagnare dessert o da servire al termine di un pasto  per accompagnare dolciumi e biscotti. Provate anche ad abbinarlo a  fettine di caciotta fresca con miele e nocciole tritate. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | ORVIETO |   | 
 |   |   | 11,5° | 
 |   | 8° |   |   |  
                  | Prodotto nelle provincie di Terni e Viterbo, da uve Trebbiano Toscano, Verdello, Canaiolo Bianco e Grechetto, ha colore paglierino più o meno intenso, l'odore è delicato e gradevole, il sapore - a seconda della versione - può essere secco, con lieve retrogusto amarognolo, oppure abboccato o amabile o dolce, fine e delicato. Esiste infatti nelle versioni    secco o    abboccato e dolce. Conserva appieno le sue caratteristiche  fino a circa due anni di età. Vino a DOC. È uno dei più celebri vini bianchi italiani. Rallegrò le mense di papi e principi e a quei tempi fu definito "vero oro liquido".  | Come vino secco accompagna antipasti e piatti di pesce,    zuppe di verdura e formaggi asciutti. Il tipo abboccato, per chi ama questa vena, può essere vino da tutto pasto, altrimenti insieme alla versione dolce accompagnare solo dessert e frutta    secca. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | PROSECCO DI CONEGLIANO VALDOBBIADENE |   |   |   | 
 | 10,5° |   | 
 | 8° |   |   |  
                  | Prodotto nella fascia collinare della provincia di       Treviso compresa tra le cittadine di Conegliano e Valdobbiadene, da uve Prosecco e Verdisio, ha colore giallo paglierino chiaro,    odore leggero, fruttato, sapore amabile, dolce o secco, fruttato. Esiste anche nelle versioni frizzante, spumante e Cartizze dov'è caratterizzato da spuma delicata e persistente. Vino a DOC. Vanta illustre ttradizione. I vini di Conegliano e Valdobbiadene godettero della preferenza di numerosi papi, in particolare di Paolo III Farnese, e dell'imperatore Federico III.  | Nella versione secco è ottimo  per aperitivi a base di tartine,  antipasti serviti a buffet e si presta anche come vino da tutto pasto, in particolare con antipasti e portate a base di pesce. L'amabile ed il dolce sono vini idonei ad accompagnare dessert. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | RIESLING ITALICO TRENTINO  | 
 |   |   |   | 11° | 
 |   | 8° |   |   |  
                  | Il vitigno Riesling è di origine tedesca, importato in Italia più di un secolo fa. In un primo periodo fu coltivato nel Sud-Tirolo per diffondersi poi in altre zone del Settentrione. I vini prodotti da uve Riesling sono circa una quindicina, le zone di produzione, tutte nel Nord Italia, sono il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e l'Emilia Romagna. Il Riesling Italico Trentino è prodotto in provincia di Trento, in genere da uve Riesling renano. Si presenta di colore giallo paglierino chiaro, verdolino, ha un odore gradevole, caratteristico ed un sapore asciutto, fruttato e piacevolmente acidulo. Vino a DOC. Si apprezza al meglio durante l'anno di produzione.  | Gradevole per la sua eleganza si abbina splendidamente ad antipasti, minestre delicate, zuppe di mare ed altre preparazioni a base di pesce e crostacei. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
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                  | ROSATO SANT'ANNA DI ISOLA CAPO RIZZUTO  |   | 
 |   |   | 12° | 
 |   | 15° |   |   |  
                  | Prodotto in provincia di Crotone, da uve Gaglioppo ed altre, ha colore rosato più o meno intenso, odore vinoso, caratteristico, sapore asciutto, armonico, rotondo. È ottimo se consumato entro i primi due anni d'età. Pur avendo ottenuto la DOC solo nel 1979, è uno dei più antichi rosati italiani, la zona di produzione vanta infatti tradizioni vitivinicole assai remote: già all'epoca della fiorente Magna Grecia da queste coste calabre partivano alla volta di Creta e del più lontano Egitto i suoi pregiati vini.  | È vino fine da  tutto pasto. In particolare è indicato per antipasti, primi piatti anche elaborati, carni alla griglia con predilezione per l'agello. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | ROSSO LACRYMA CRISTI DEL VESUVIO  |   | 
 |   |   | 12° | 
 |   | 18° | 
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                  | Prodotto in provincia di Napoli, da uve Piedirosso ed altre, ha un colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, sapore secco, sapido, di corpo. Per apprezzarne al meglio le sue caratteristiche sarebbe meglio gustarlo nel secondo o terzo anno di età. Vino a DOC. Si presenta anche nelle versioni spumante e liquoroso, ideale per il fine e il fuori pasto.  | Ideale con preparazioni tipiche della cucina napoletana, in particolare primi e secondi piatti ricchi e gustosi e, in generale, con tutti i tipi di carne. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | SANGIOVESE DI ROMAGNA |   | 
 |   |   | 11,5° | 
 |   | 18° |   |   |  
                  | Prodotto nelle provincie di Bologna, Forlì e Ravenna, da uve Sangiovese, ha colore rosso rubino, odore vinoso delicato, sapore asciutto, sapido, talvolta leggermente tannico. Si apprezza al meglio quando è giovane, pur sopportando bene qualche anno d'invecchiamento. Quando la gradazione alcolica minima raggiunge i 12° può ricevere la qualifica di superiore. Vino a DOC. Assieme all' Albana e al Trebbiano costituisce la più celebre trinità enologica della Romagna.  | Un  autentico vino da tutto pasto. Nella versione superiore è adatto a piatti saporiti a base di carni bianche e rosse, nonché selavaggina. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI | 
 |   |   |   | 11,5° | 
 |   | 8° |   |   |  
                  | Prodotto nelle provincia di Ancona e Macerata, da uve Verdicchio ed altre, presenta colore paglierino tenue, odore caratteristico, delicato, il sapore,  caratterizzato da un gradevole leggero retrogusto  amarognolo, è asciutto e ben equilibrato. Va gustato entro l'anno di produzione. Vino a DOC. Esiste anche nelle versioni classico, classico riserva, classico superiore, passito, riserva e spumante. | Vino  di sicuro abbinamento a piatti di pesce grigliato o al forno, crostacei  grigliati o lessati. Ottimo per antipasti di mare, verdure, risotti delicati, può accompagnare  anche piatti a base di uova. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
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 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | VERNACCIA DI S. GIMIGNANO |   | 
 |   |   | 10° | 
 |   | 8° |   |   |  
                  | La zona di produzione di questo vino è molto ristretta,  il ché contribisce a renderlo un vino esclusivo, e coincide con il territorio  del Comune di San Gimignano, provincia di Siena. Prodotto con uve Vernaccia di San Gimignano (90%-100%) ha colore dorato chiaro che tende a divenire più intenso con l'invecchiamento, odore fine e penetrante, sapore asciutto, fresco, armonico, di buona persistenza, con caratteristica vena amarognola (mandorla amara). Può raggiungere i due tre anni di età. Quando raggiunge la gradazione alcolica minima di 11,5°, un anno di invecchiamento e quattro mesi di affinamento in bottiglia gli viene attribuita la qualica di riserva. Vino a DOC. C'è anche in versione liquoroso.  | Ideale  per accompagnare primi piatti leggeri, zuppe e  preparazioni a base di  pesce e di verdure. |  
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                  | Le bottiglie sono quelle in cui, più spesso, il tipo di vino indicato è imbottigliato.L'Ebulliometro di Malligand indica la gradazione alcolica di ciascun vino.
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                  | VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO |   | 
 |   |   | 12,5° | 
 |   | 18° | 
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                  | Prodotto in Toscana nel territorio del comune di Montepulciano in provincia di Siena, da uve Sangiovese e Canaiolo Nero, è di colore rubino, tendente al granato con l'invecchiamento, ha odore intenso e profumato, sapore asciutto, un pò tannico. Il momento ottimale per gustarlo è tre anni nel caso del giovane, fino a dieci per il riserva. Per la qualifica di riserva devono essere trascorsi almeno tre anni d'invecchiamento. Vino a DOC. È tra i più grandi ed importanti vini toscani.
 | Il giovane è vino da tutto pasto, più  che mai adatto ad un  arrosto, magari di  manzo, con una delicata salsa di accompagnamento e contorno di verdure. Il Riserva si sposa con piatti elaborati di alta cucina e preparazioni a base di carne. |  
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 I bicchieri sono solo quelli essenziali (per approfondimenti consultare Il Bicchiere Giusto).
 IL termometro indica la temperatura ideale di servizio per ciascun vino.
 Il cavatappi segnala che il tipo di vino va stappato in anticipo affinchè possa ossigenarsi.
 Il decanter indica che si tratta di vino invecchiato che necessità di maggiore ossigenazione e quindi va fatto decantare prima di essere servito.
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                  | VINSANTO DEL CHIANTI  |   | 
 |   |   | 15,5°/17° |   | 
 | 10°/12° |   |   |  
                  | Prodotto nelle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, nasce da uve Trebbiano Toscano e/o Malvasia Bianca (70% min.) ed, eventualmente, altre uve a bacca bianca o rossa. Il processo di produzione prevede che l'uva, dopo la  maturazione, sia  sottoposta ad appassimento naturale, rispettando, a seconda del tipo di Vinsanto, determinati requisiti e limitazioni, successivamente si procede alla  vinificazione ed all'invecchiamento. Il  colore di questo vino liquoroso e aromatico va dal paglierino all'ambrato intenso, l'odore è etereo, intenso, caratteristico, il suo sapore armonico, vellutato, secco o morbido e rotondo per i tipi abboccato, amabile e dolce. Vino a DOC solo dal 1997 viene prodotto in tutta l'area di produzione del Chianti. Come il Chianti, anche il Vin Santo del Chianti può indicare in etichetta la sottozona di provenienza, cioè: Classico, Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Montespertoli, Rùfina.
 | Vino  da dessert, tradizionalmente accompagna i cantucci, tipici biscotti  secchi alle mandorle, ma può accompagnare anche torte caserecce, dolci  e biscotti con frutta secca. |    Torna a inizio pagina  |